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La personalità di Giuliano emerge con forza in questo scritto, che pure pone al centro della scena l'Imperatrice Eusebia: l'amore del Cesare per la cultura letteraria e filosofica e la centralità della stessa cultura nel rapporto con Eusebia risultano evidenti e occupano molto spazio nell'orazione. Nel confessare il debito di riconoscenza nei confronti dell'Imperatrice, due aspetti vengono infatti messi in primo piano: l'avergli salvato la vita, permettendogli di ottenere un incontro con il cugino Imperatore, e l'avergli permesso di completare la sua formazione filosofica in Grecia. L'opera, che probabilmente accompagnava la Prima orazione di Giuliano a Costanzo, fu composta poco dopo la metà del IV secolo d.C. e viene pubblicata in questo volume in una edizione critica, con traduzione a fronte, ampio e puntuale commento e ricco apparato bibliografico e di indici.